Ricordiamo che in azienda il preposto è ”persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa”.

Il preposto ha precisi obblighi e responsabilità, in particolare relativi al controllo e alla sorveglianza nei confronti degli altri lavoratori.

La posizione di garanzia relativa al preposto grava sullo stesso, se pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a tale soggetto.

Facciamo un esempio pratico per capire meglio cosa significa questa affermazione:

In assenza del datore di lavoro, che non ha conferito alcuna delega di preposto ad alcun dipendente, poiché ci sono delle decisioni da prendere in merito al carico su automezzi di alcuni contenitori, il lavoratore più anziano, di propria iniziativa chiama alcuni colleghi e fa caricare gli automezzi. Durante tale lavoro, un contenitore cade e provoca un grave infortunio ad un lavoratore. Quel lavoratore che di propria iniziativa ha dato delle disposizioni ai suoi colleghi e non ha valutato il rischio presente nel carico dei contenitori, è il primo ad essere indagato per gravi lesioni colpose, atteso che ai sensi dell’art 299, D.Lgs. 81/08 e s.m.i., anche se sprovvisto di alcuna delega, nella fattispecie ha assunto la funzione di preposto di fatto.

È di fondamentale importanza che un lavoratore incaricato di maggiori responsabilità rispetto ai colleghi, ne sia al corrente e riceva adeguata formazione.

In moltissime aziende, il datore di lavoro non riesce a vigilare al 100% la propria attività, per motivi di tempo, dimensione dell’azienda, complessità dei processi produttivi, etc.

In questi casi è necessario nominare il preposto, conferendogli le funzioni e le responsabilità che gli competono con apposita delega.